DOTTRINA

DOTTRINA NAZIONALE
DOTTRINA COMUNITARIA


GIURISPRUDENZA


GIURISPRUDENZA NAZIONALE

Cass. civ. sez. lav. 12 settembre 2018, n. 22177

Il padre lavoratore dipendente può fruire dei permessi giornalieri ex art. 40 d. lgs. n. 151/2001 anche nel periodo di fruizione dell'indennità di maternità da parte della madre lavoratrice autonoma, a causa della diversa condizione lavorativa di quest'ultima. Tale condizione infatti prevede una differente tutela economica rispetto a quella garantita alla lavoratrice dipendente e consente alla stessa lavoratrice di rientrare al lavoro in ogni momento, subito dopo il parto, e dunque anche mentre sta fruendo dell'indennità di maternità.

Cass. Civ. Sez. Lav. 1 febbraio 2018, n. 2497

L'erogazione in un'unica soluzione ed in via anticipata dei vari ratei dell'indennità di mobilità perde la connotazione tipica di prestazione di sicurezza sociale, per assumere la natura di contributo finanziario, destinato a sopperire alle spese iniziali di un'attività che il lavoratore in mobilità svolgerà in proprio nell'obiettivo perseguito dalla citata disposizione legislativa di creare i presupposti affinché nuovi soggetti assumano l'iniziativa di attività di natura imprenditoriale o professionale riducendo, in tal modo, l'eventualità di un intervento del sistema previdenziale in forma meramente assistenzialistica e, sotto altro profilo, sollecitando una partecipazione "attiva" da parte del lavoratore nella ricerca di una nuova occupazione.

Cass. Civ. Sez. Lav. 28 dicembre 2017, n. 31079

L'art 5 del d.P.R. n. 1432/1971 postula un generale principio di incompatibilità del contestuale versamento, nel medesimo periodo, di contributi volontari e obbligatori a favore di due gestioni speciali dei lavoratori autonomi. Tale principio vale anche per la Gestione separata, benché la stessa sia stata istituita successivamente alla norma citata.

L'art. 36 della Costituzione non si applica al lavoro autonomo

Cass. Civ. Sez. Lav. 7 dicembre 2017, n. 29437

GIURISPRUDENZA COMUNITARIA

CGUE Quinta Sezione 20 dicembre 2017, causa C- 442/16

L’articolo 7, paragrafo 3, lettera b), della direttiva 2004/38/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativa al diritto dei cittadini dell’Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri che modifica il regolamento (CEE) n. 1612/68 ed abroga le direttive 64/221/CEE, 68/360/CEE, 72/194/CEE, 73/148/CEE, 75/34/CEE, 75/35/CEE, 90/364/CEE, 90/365/CEE e 93/96/CEE, deve essere interpretato nel senso che mantiene lo status di lavoratore autonomo ai sensi dell’articolo 7, paragrafo 1, lettera a), di detta direttiva un cittadino di uno Stato membro che, dopo aver soggiornato regolarmente e aver esercitato un’attività in qualità di lavoratore autonomo in un altro Stato membro per circa quattro anni, abbia cessato l’attività lavorativa per mancanza di lavoro debitamente comprovata causata da ragioni indipendenti dalla

CGUE Grande Sezione 20 dicembre 2017, causa C - 434/15

Un servizio d’intermediazione avente ad oggetto la messa in contatto mediante un’applicazione per smartphone, dietro retribuzione, di conducenti non professionisti, che utilizzano il proprio veicolo, con persone che desiderano effettuare uno spostamento nell’area urbana, deve essere considerato indissolubilmente legato a un servizio di trasporto e rientrante, pertanto, nella qualificazione di «servizi nel settore dei trasporti», ai sensi dell’articolo 58, paragrafo 1, TFUE. Un servizio siffatto deve, di conseguenza, essere escluso dall’ambito di applicazione dell’articolo 56 TFUE, della direttiva 2006/123 e della direttiva 2000/31.